DIFFERENZE NEI TAPPETI CLASSICI PERSIANI
Come distinguere le differenze nei tappeti classici persiani e caucasici?
Parliamo di tappeti classici persiani. Nella nostra attività quotidiana ci occupiamo anche di lavaggio e restauro di tappeti, avendo come clienti sia commercianti che privati. Abbiamo modo di vedere non solo i tappeti classici persiani che acquistiamo in prima persona per la vendita, ma anche ciò che le persone acquistano da altre aziende.
Veniamo così a conoscenza di alcuni dettagli che altrimenti sarebbero impossibili da sapere che ci informano sullo stato attuale del mercato di questo particolare tappeto, sulle modalità di vendita e gli eventuali rischi da evitare.
Per i non addetti ai lavori è difficile conoscere tali particolari. Ora proviamo a fare chiarezza e spiegarti le differenze fra i tappeti classici persiani e caucasici.
Tappeti classici orientali con lo stesso nome,
ma molto diversi
La situazione nel mondo del tappeto di nuova manifattura, è alquanto deludente: da un lato il cliente vuole spendere meno del valore di ciò che acquista, dall’altro il commerciante vuole realizzare il massimo utile al minor costo possibile, speculando sul materiale e sulla qualità del manufatto. Questo è il miglior sistema per andare dritti verso la decadenza del mercato.
Per fortuna esistono ancora clienti disposti a spendere il valore effettivo del tappeto perché ne riconoscono la qualità e la bellezza.
Il solo nome di un tappeto non dice nulla sulla qualità
Quando si dice il nome di un tappeto (ad esempio Tabriz, Isfahan, Gabbeh, Kilim, ecc.) non si è detto nulla, per il semplice fatto che ad uno stesso nome corrispondono qualità e provenienze talmente differenti, da non aver nulla a che fare l’una con l’altra.
Tabriz, Kazak, Bukara, Kashkuly e Gabbeh sono fra i nomi dei tappeti classici orientali più sfruttati da sempre nel mercato. Esistono Tabriz sottili ed altri più grossi. In gergo i tappeti grossi vengono chiamati “copertoni” ma in televisione sono proposti come “esemplari rarissimi di vecchia manifattura”. Lo stesso discorso vale per gli Isfahan: da stupendi esemplari in seta (finissimi e morbidi) a quelli orrendi (grossolani e duri).
Fai attenzione alla vera provenienza del tuo tappeto
Fra i tappeti classici ci sono anche i Caucasici fatti in Pakistan e Turchia, i Kilim provenienti dalla Cina invece che dall’Iran o dalla Turchia, i Gabbeh dall’India invece che dall’Iran, e così via.
Il problema non è la provenienza (nel caso venga dichiarata quella reale), bensì la qualità, molto diversa da quella garantita nei luoghi di produzione originali. Bisogna anche dire che negli stessi paesi di origine tradizionale, le qualità sono notevolmente peggiorate, mentre nei Paesi che possiamo definire come dei veri FALSI sono molto migliorate.
Però c’è ancora chi lavora piuttosto bene e fa bei tappeti. Costano di più
In Turchia, da alcuni anni, vengono annodati tappeti di stupenda bellezza e qualità.
Riproducono antichi esemplari di varie provenienze che potete vedere nella collezione Woven Legend: dagli Aubusson più raffinati ai tappeti Mamelucchi, dai Kashan Mothasham, agli antichi tappeti di Teheran, senza trascurare stupendi tappeti Ferahan, Shirwan, Karabag, Bukara, Ersari, ecc.
Costano molto meno degli antichi, ma sono comunque eccezionali, ma è ovvio che hanno un prezzo maggiore dei classici tappeti Ziegler che trovi ovunque in tutte le salse.